Noi e l'azienda Mina: quandoda cosa nasce cosa.

Siamo molto legate al progetto Mina, un’azienda a dimensione familiare: appena si varca la soglia e ci si siede al loro tavolo quadrato, si respira fin da subito un’aria di cooperazione e di entusiasmo nel fare le cose ben fatte.

Ci siamo incontrati per un’esigenza specifica: occorreva ideare, progettare e realizzare un paio di espositori per un evento all’estero, in cui posizionare alcuni prodotti, delle canne e dei miscelatori in acciaio inox, rivestiti di cocciopesto. Una proposta decisamente innovativa.

Gli espositori dovevano essere versatili, originali ma al tempo stesso facili da trasportare e senza complicazioni per il montaggio e smontaggio.

Così abbiamo pensato ad una soluzione che si aprisse e si chiudesse con semplici gesti, roteando attorno un perno, neanche a dirlo, in acciaio inox.

La proposta è piaciuta, e gli espositori sono stati realizzati.

Questo il nostro primo progetto con loro. Ma da allora, le occasioni per ritrovarci attorno a quel tavolo quadrato sono sempre tante. La voglia di sperimentare e la capacità di seguire i progetti in ogni aspetto evolutivo ci accomuna, facilitando l’intesa tra di noi.

A volte sta per nascere una nuova serie, ed allora c’è da pensare al naming ed occorre tradurre in parole e immagini il pensiero progettuale, bisogna ispirare lo stile e seguire lo shooting fotografico. Poi c’è la necessità di raccontare la serie alla stampa, dialogando con i giornalisti di settore, e cercando sempre nuove interazioni tramite i social.

Insomma, da allora, ci ritroviamo spesso attorno al tavolo quadrato, con lo stesso entusiasmo, ma con una confidenza maggiore, dettata dalla fiducia nella professionalità reciproca che può portare, uscendo un po’ dal seminato, anche ad una nostra proposta di progetto di una nuova serie, come REvitrum.

Non c’è che dire, quella con l’azienda Mina è proprio una bella storia.